Più penso ai colori che mi appartengono più mi viene in mente una riflessione: per me l'opposto del bianco è sempre stato il rosso e ovviamente in entrambi mi spacco.
Bianco è pace, silenzio, avvolgente vuoto, inebriante infinita possibilità del divenire, è luce accecante, è la tela vergine, il foglio candido, è assenza di catene.
Bianco è la febbricitante libertà del divenire.
E po c'è il Rosso, che riempie tutti i pori, fuoco che brucia perenne, che è tutta vita e di vita si nutre, catena del suo stesso essere, così corposo, così caldo, sabbia mobile anche per se stesso. E' il limite, è la pienezza così vasta che è insopportabile a se stessa.
Rosso è assordante rosso e certezza della sua immutabilità.
Perdonatemi... oggi un pò di me.
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