sabato 24 dicembre 2011

Turdilli

Ho appena terminato l'ultima fase della preparazione dei dolci natalizi per eccellenza della mia famiglia: i turdilli. Per chi non li conoscesse sono dei dolci tipici calabresi (e qui la lotta tra le mie origini, metà calabresi metà friulane, termina con un mega punto a favore della metà calabrese), fritti e mielati, semplici da fare e molto ma molto buoni.
Ora vi dico come li facciamo a casa mia:
prendere un bicchiere e mezzo di vino dolce (tipo malvasìa o passito o altro similare) e un bicchiere di olio extravergine di oliva e metterli insieme ad un pizzico di cannella in un pentolino e portare ad ebollizione. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. Quando il liquido è freddo aggiungere farina fino a creare un impasto morbido (molto morbido, tipo gnocchi) e fare degli gnocchi grandi con la parte al centro schiacciata dalle dita (avete presente quando passate gli gnocchi sulla forchetta? Ecco la stessa forma ma invece della forchetta usate le tre dita centrali per schiacciarli) e lasciare riposare per una buona mezz'ora. Passato questo tempo mettere in un pentolino con i bordi alti sufficiente olio di arachidi (i turdilli devono affondarci dentro) e far scaldare sul fuoco. Quando l'olio è bello caldo friggere ogni turdillo (a fuoco basso mi raccomando) per una decina di minuti girando spesso. Terminata la fase di cottura porli su carta assorbente e lasciar raffreddare. A questo punto manca solo la mielatura. Mettere sul fuoco un pentolino con due cucchiai di zucchero e otto di miele millefiori. Quando si sono sciolti e ben amalgamati i due ingredienti mettere i turdilli, uno alla volta, nel pentolino e girarli due o tre volte nel miele e poi posarli nel piatto di portata spolverandoli con una miscela di zucchero e cannella precedentemente amalgamati. Più facile a farsi che a dirsi, vi assicuro. E che bontà...




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